Per l’arte questo ed altro.
Mostra pienamente romana quella che si svolge al Casino dei Principi di Villa Torlonia: quasi un omaggio tra ville. La mostra di cui parlo è Artisti di Villa Strohl-Fern – Luogo d’arte e di incontri a Roma tra il 1880 e il 1956, nome lungo e che definisce, quasi alla perfezione, l’esposizione.
La mostra presenta alcune opere di numerosi artisti che nel tempo si sono avvicendati nel panorama artistico ed intellettuale della sopracitata villa romana.
Ma cos’è Villa Strohl Fern?
La maggior parte dei romani nemmeno sa che esiste una villa così nominata. La villa, privata, si trova nei pressi del complesso di Villa Borghese. Essa nasce dall’acquisto di circa 80.000 metri quadri di terreno, da parte di Alfred Wilhelm Strohl. L’uomo, nato nel 1847 – dall’ottima mano, era, infatti, incisore, bozzettista e musicista –, era originario di Sainte-Marie-aux-Mines, zona all’epoca contesa tra Francia e Germania. Fuggito a Roma per queste discordie nazionali, Strohl si stabilisce nella villa – disegnandone alcuni degli elementi caratterizzanti in stile post-romantico/neogotico – ed aggiunge al suo cognome il termine Fern. Qui Strohl cede al mecenatismo: accoglie artisti provenienti da ogni dove, arrivando a creare numerosi studi ed abitazioni, affittate – ad un prezzo irrisorio – a tutti coloro che in un Grand Tour d’inizio novecento, volessero stabilirsi a Roma per un certo periodo.
L’aggettivo tedesco fern si traduce con lontano: perso, esule, cacciato, rifiutato, fuggito.
E’ qui che si coglie la caratteristica principale della villa, del suo creatore, dei suoi abitanti: tutto è fern. Tutto è un luogo fuori dalla Città Eterna sebbene sia nel suo cuore. Persone che fuggono dalla realtà e s’incontrano sotto il tetto di un esule.
La mostra, all’inizio, tenta di dare un inquadramento psichico – nel senso greco di psichè: anima – dell’arte che venne ad annidarsi all’interno della villa e, per farlo, si presenta con le opere che hanno per soggetto la villa stessa, ritratta dagli artisti che l’hanno abitata.
La maggior parte di quelle esposte sono opere propedeutiche, esercizi di stile o studi per altre maggiori, numerosissimi sono gli scatti esposti – decisamente autoreferenziali. Il tutto presenta una pregevole vitalità e testimonia l’effervescenza – pacata – che si respirava a Villa Strohl Fern.
A un ultima sala del pianterreno del Casino dei Principi, finalmente, s’incontrano alcuni tra i più pregevoli prezzi della mostra. Perlomeno da citare sono una ghignante e irriverente – quanto volutamente brutta e non sensuale – Faunessa, di Alfredo Biagini, ed un imbronciato e nudo – forse che il modello non fosse poi molto d’accordo sulla posa? – Ragazzo seduto, di Ercole Drei.
La mostra ci guida al piano superiore e, progredendo nel percorso, le opere acquistano maggiore maturità e consapevolezza di sé, sebbene rimangano – per prudenza o per viltà non so – comunque confinate all’interno dell’ambito della villa accontentandosi di ciò. Chiedendo venia per la rima inattesa esponendomi a un esempio: la pittrice Pasquarosa Bertoletti Marcelli pare fosse tra i soggetti preferiti – ma perché? Bella donna, ma non poi così bella… – tanto che nella mostra ricordo almeno tre o quattro di lei ritratti – ma potrebbero essere di più –. Finché non ho notato un suo quadro – piacevolissimamente indifferente al mondo, come tutti del resto – ho creduto si trattasse semlicemente d’una modella dell’epoca.
Verso le ultime stanze finalmente si osservano quadri di maggior spessore, finalmente fuori dal fernismo caratteristico della villa. Dei quadri sono particolarmente interessanti un Pierrot di Nino Bertoletti e due quadri sociali di lavoratori all’opera ed a riposo.
Ci troviamo di fronte a opere nascoste – perché da studio e di preparazione, sperimentali – che vengono alla luce, e che mostrano tutto il lavoro a posteriore di un artista; di ogni artista, che prima di divenire tale, è un uomo fern.
ARTISTI A VILLA STROHL-FERN.
Luogo di arte e di incontri a Roma tra il 1880 e il 1956.
Casino dei Principi, Villa Torlonia,dal 21 marzo al 17 giugno 2012.
foto Nino Bertoletti, Pasquarosa in giardino, 1914, olio su cartone, Collezione privata, Roma.