Venerdì 20 settembre si è svolta a Roma l’inaugurazione di Visiva – la città dell’immagine, il primo centro culturale del Lazio che con i suoi 7000mq tutti dedicati alla cultura mira alla valorizzazione del territorio italiano attraverso lo sviluppo dell’imprenditoria culturale e creativa.
VISIVA – la città dell’immagine
Titolo: NUOVE MITOLOGIE
Artista: Olga Tobreluts
Fino al 14 ottobre 2013
Luogo: Via Assisi 117, Roma
L’artista russa Olga Tobreluts con la sua rassegna Nuove Mitologie ha inaugurato gli spazi espositivi di Visiva, un’ex fabbrica di legnami dei primi del ‘900, che da ritaglio di archeologia industriale è mutata oggi nella “Città delle immagini”.
Un progetto che nasce dalla volontà di otto professionisti già attivi nel campo artistico e che, dopo un processo di riqualificazione culturale indipendente, è in grado di offrire un polo culturale in continuo divenire, dedito allo sviluppo dell’arte e alla creatività contemporanea. «L’Elena di Troia con videocamera e computer» così è stata definita l’artista, esprime al meglio il concetto di trasformazione culturale del linguaggio visivo, deontologicamente vicino a Visiva, che nasce dalle contaminazioni tra grafica, cinema e fotografia, delineando così nuovi modelli espressivi basati sulle sperimentazioni di un’avanguardia che si riflette nel passato.
La sua ricerca si concentra sulla conflittualità fra il mito e l’immagine nel contemporaneo, attraverso una sovrapposizione tra passato e futuro, in cui l’ideale classico ritrova una nuova forma vestendo i panni di una innovativa e inaspettata contemporaneità. Le sue opere sono citazioni mirate, manipolazioni dei fondamenti di una classicità ormai lontana, in cui l’esaltazione delle virtù spirituali vengono rimpiazzate da un’idolatria sempre più materiale, in cui il sacro è il marchio che forgia un prodotto da consumo, di cui il possesso ne diventa così un percorso iniziatico da inseguire.
Olga Tobreluts guarda ai classici dell’arte Rinascimentale con consapevolezza, nella serie delle Figure Sacre del 1999 Leonardo di Caprio e Kate Moss divengono rispettivamente il San Sebastiano e l’Annunciata di Palermo di Antonello da Messina; attraverso il processo di modifica digitale l’artista ripristina infatti il canone di bellezza tanto caro all’accademismo russo, sostituendone però le icone sacre con i nuovi idoli contemporanei: le celebrità. Olga Tobreluts si spinge dunque oltre le soglie della composizione tradizionale delle immagini, sperimenta nuovi codici digitali e attraverso la rievocazione di miti e antiche leggende diviene manipolatrice del tempo laddove l’arte è una clessidra che volteggia nelle mani dell’artista. Tre gallerie espositive dedicate all’arte in tutte le sue espressioni, che venerdì 20 e sabato 21 settembre hanno ospitato una vera e propria full immersion di esibizioni che spaziavano dalle proiezioni di video alle performance, arricchendo un programma inaugurale che porta una ventata di rivoluzione nell’arte contemporanea della Capitale.