WIM WENDERS: IL ROCK COME VOCE DELL’ANIMA

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«Il rock’n’roll mi ha spinto incontro a tutto, mi ha spinto a fare del cinema. Senza il rock oggi sarei forse un avvocato. E tanti altri sarebbero qualcosa di diverso».

È Wim Wenders che parla, uno dei più grandi registi del nostro tempo: «Così grazie al rock’n’roll, ho cominciato a pensare all’immaginario, alla creatività, come uniti alla gioia: l’idea di avere il diritto a godere di qualcosa». Tutti quelli che a un certo punto della loro vita hanno deciso di sposare il Rock, ritrovano probabilmente se stessi in ogni parola appena letta.

Wenders ha avuto la capacità di rendere il rock protagonista essenziale dei suoi film. È là, dove le parole scarseggiano e spesso non contano, che intervengono le melodie, rendendo vivi uomini e paesaggi. Il rock è la colonna sonora dei pensieri più confidenziali e autentici di tutti i personaggi. Se Nick Cave con i suoi Bad Seeds scandisce l’incontro solenne tra Marion e l’angelo Damiel in Il Cielo Sopra Berlino, gli U2 accompagnano l’ultima corsa di Tom Tom in The Million Dollar Hotel, quando decide di porre fine alla sua vita corporale, gettandosi nell’infinito del cielo e dei grandi palazzi. Se non vi fosse stata The First Time in sottofondo, il salto di Tom Tom sarebbe stato un momento tragico e non glorioso-catartico come invece risulta grazie alla musica.

La collaborazione di Wenders con gli artisti è totale. Egli non instaura con essi soltanto rapporti professionali, ma innanzitutto li ama e li fagocita nel suo processo creativo. Non a caso Bono degli U2 ha avuto una parte rilevante in The Million Dollar Hotel, scrivendo appositamente dei brani che aderiscono perfettamente alle immagini della trama. Ecco perché il risultato è tanto geniale quanto perfetto. Oltre agli U2, Wenders ha iniziato una preziosa collaborazione anche con Lou Reed che non solo viene scelto spesso come autore di colonne sonore, ma compare anche in Così Vicino, Così lontano interpretando se stesso.

Ma il regista tedesco ama soprattutto la musica inglese e di meno il rock americano, infatti afferma: «Quando ho cominciato ad apprezzare la musica rock, non era questione di gruppi americani, ma dei Pretty Things, dei Rolling Stones, o dei The Who e di tanti altri complessi inglesi che mi hanno dato la dimensione di qualcosa che mi riguardava da vicino: non ho mai apprezzato Elvis Presley…». Wenders apprezza comunque altri generi musicali di provenienza americana, basti pensare al suo film documentario sull’orchestra Buena Vista Social Club e a quello ispirato dal blues, L’anima Di Un Uomo del 2003. A proposito dei The Buena Vista Social Club, non si può non citare il fatto che Wenders e Ry Cooder avevano già collaborato in Paris,Texas!. In questa pellicola del 1984 la chitarra di Cooder, infatti, era la voce di Travis, il protagonista. Le note del chitarrista di Santa Monica sono viscerali, ma calme e marziali, ed esprimono l’aridità desertica dell’uomo, ma anche l’impossibilità di comunicare emozioni così essenziali eppure così difficili da definire.

Wenders ha valorizzato anche gruppi e autori di nicchia come gli Improved Sound Limited, una band tedesca degli anni Settanta che ha scritto la colonna sonora per Nel Corso Del Tempo. Nine Feet Over The Tarmac e altri brani del gruppo seguono il viaggio di Bruno e Robert lungo la loro ricerca del senso dell’essere. Questa loro erranza non viene compresa attraverso il lento scorrere delle immagini che sembrano frenare con un dito le lancette dell’orologio, ma grazie alla musica che li guida verso la riscoperta del proprio esser-ci. Spesso questo film è stato paragonato a Easy Rider di Dennis Hopper, ma credo che la grande differenza risieda proprio nel fatto che nella pellicola di Wenders le note sostituiscano le parole, mentre in Easy Rider la musica sia una compagna di viaggio.

Per Wenders il rock, dunque, non è soltanto la componente a se stante di un film, ma è l’interprete di pensieri nascosti e di parole non dette. È quell’esplosione di energia capace di rompere gli schemi e cambiare radicalmente tutte le cose. Non sottovalutate la potenza del Rock!

Wim Wenders Official Website

Se ti piacciono i film di Wenders, leggi anche la recensione del suo film su PINA BAUCH qui

Leggi anche la recensione della colonna sonora di Philip Glass di  KOYAANISQATSI del regista Godfrey Reggio qui

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Webmaster - Redattore Cinema

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