WINTERREISE – IL VIAGGIO D'INVERNO

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Stagione Musicale 2011/2012 Amici della Musica di Perugia

WINTERREISE (Viaggio d’inverno) di Franz Schubert

Ciclo di 24 lieder su poesie di Wilhelm Muller

Mark Padmore- tenore

Paul Lewis- pianoforte

 

Quando: Domenica 26 febbraio ore 17.30

Dove: Perugia, Teatro Morlacchi

 

Sito ufficiale Mark Padmore

Sito ufficiale Paul Lewis

Link Amici della Musica di Perugia

Ascolta “Gute Nacht”

 

 

Su tutte le vette | è pace, | in tutte le cime | trasenti | appena un respiro. | I piccoli uccelli tacciono nel bosco. | Aspetta un poco, presto | riposerai anche tu.

                                                                                          (Goethe- Wanderer Nachtlied)

Il viaggiatore romantico – der Wanderer – è diverso dagli altri. Non ha nostalgia della patria come Odisseo, non è mosso da alcun desiderio di redenzione, come Dante, non subisce il fascino prezioso dei luoghi che incontra, come il Marco Polo di Calvino. Non transita da un luogo all’altro, ma cammina attraverso un sentiero intangibile, solcato dalla sua emotività e specchio dei suoi turbamenti. Chissà se Wilhelm Muller, sconosciuto poeta tedesco apprezzato dai grandi, tra gli altri Heine, Weber e lo stesso Goethe, avrebbe mai immaginato che il suo nome sarebbe stato per sempre legato ai cicli liederistici più famosi della storia, Die Schone Mullerin (La bella Mugnaia) e Die Winterreise (Il viaggio d’inverno) di Schubert. Se la prima di queste opere di Schubert, la Mullerin, si apre con una narrazione più o meno felice di un ingenuo peregrinare, il ciclo del Viaggio d’Inverno è invece insidiato fin dall’inizio dai toni cupi di un presagio triste. «Per questo viaggio non m’è dato di scegliere il tempo, da me devo trovare la via in questa oscurità».

Nelle intenzioni del suo autore il ciclo liederistico di 24 lieder – scritti in due fasi successive – doveva essere interpretato da un tenore e non da voci femminili o da un baritono,  come recentemente è accaduto spesso. L’interpretazione di Mark Padmore, tenore, e Paul Lewis, pianista, è stata accolta dunque con grande interesse, preannunciata dalle ottime critiche riguardati la registrazione di una versione dell’opera  nel 2009 per la etichetta Harmonia Mundi. Dal vivo, la voce chiara di Padmore riesce, nonostante la sua levità, ad interpretare tutti i colori della sofferenza evocati dal viandante durante il suo viaggio disperato. La voce del piano è leggermente sottotono, lasciando spazio alle evoluzioni canore del tenore, particolarmente intense nell’interpretazione di Gefrorne Tranen e commoventi del durante l’esecuzione del  lied più famoso della raccolta, Der Lindenbaum.

Dopo aver seguito il Wanderer nel groviglio del suo percorso drammatico, l’ascoltatore si trova dinanzi alla scena più enigmatica di tutto il ciclo, ovvero l’incontro con l’uomo dell’organetto, Der Leiermann. L’unica figura umana incontrata nel viaggio è una creatura misteriosa che vive ai margini di un paese nella solitudine del suono della ghironda. E’ proprio a questo personaggio, che costituisce il Doppio del Wanderer, che il protagonista rivolge le ultime, sconsolate domande, ma queste, come tutti gli altri interrogativi, rimangono gelide nell’aria: « Vecchio misterioso, e se venissi con te? Accompagneresti i miei canti col tuo organetto? ». Il viaggio d’inverno si conclude così con una domanda senza senso; la voce di Padmore è increspata dal dubbio, mentre il pianoforte di Lewis diffonde l’evanescenza della curiosità. Il viaggio del Wanderer terminerà o si perderà ancora nella ricerca di un nuovo altrove?

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