di Sarah Berthiaume
traduzione e regia Gabriele Paupini
aiuto regia e luci Francesca Zerilli
costumi Benedetta Rustici
con Marianna Arbia, Marco Canuto, Benedetta Rustici, Lorenzo Terenzi
22 febbraio, Teatro Studio Uno, Roma
E’ andato in scena al Teatro Studio Uno, per la prima volta in Italia dal 15 al 25 febbraio Yukon Style, della drammaturga canadese Sarah Berthiaume. La pièce presentata dalla compagnia teatrale BiTquartett, narra la storia di quattro vite che si intrecciano nei territori sperduti e freddi dello Yukon, in Canada.
L’arrivo improvviso della giovane autostoppista Kate (Benedetta Rustici) con la sua carica di ingenua e rivoluzionaria presenza, scombussola come un sasso lanciato in uno stagno la staticità della vita di Yuko, (Marianna Arbia) di Garin (Lorenzo Terenzi) e del padre di Garin (Marco Canuto). Come in un puzzle, progressivamente si aggiungono pezzi di storie e di vissuti, l’attesa di un bambino inaspettato, una madre scomparsa misteriosamente, la figura di un serial killer. La storia si addensa nel suo narrarsi e si carica di drammi inaspettati.
La scena è scarna e si avvale della capacità immaginifica degli attori di costruire scenari e atmosfere; nella piccola sala del Teatro Studio Uno si respira grazie ai loro occhi il gelo impietoso dello Yukon. La recitazione è naturalistica, quasi cinematografica, la narrazione è felice come in una serie tv ben scritta, ma ha in più la libertà del teatro di creare con i soli gesti paesaggi invisibili. Sul fondo del palco c’è una lavagna, elemento scenografico che si riempie di scritte, i nomi dei capitoli.
Teatro giovane, fresco, capace di emozionare profondamente non perdendo mai di semplicità e di senso del gioco; dimostrando che le storie senza troppi orpelli “teatrali” a teatro sono il doppio più emozionanti delle storie narrate al cinema.