James Tissot | Chiostro del Bramante

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Artista: James Tissot

Luogo: Chiostro del Bramante http://chiostrodelbramante.it/info/james_tissot/

26 settembre 2015 – 21 febbraio 2016

James Tissot è noto per aver catturato la bellezza del suo tempo, racchiudendola nei dettagli, rendendosi protagonista a fine secolo, di una Parigi capitale della cultura mondiale. L’arte di questo precoce talento si snoda in più tappe fondamentali riprese nella mostra in corso presso il Chiostro del Bramante, che tenta di ricostruirne in momenti salienti. L’esposizione, per la prima volta in Italia, consente di avvicinarsi alla pittura di questo artista attraverso 80 opere provenienti da musei internazionali, dalla Tate di Londra al Museo d’Orsay di Parigi, in un percorso articolato all’interno del quale si dispiegano le inclinazioni e la peculiare biografia del pittore francese.

In origine Jacques-Joseph Tissot, nacque a Nantes nel 1836 da una famiglia borghese, ancora giovane si trasferì per studiare alla scuola di belle arti di Parigi che, in questa fase, si presenta come una città fervida di cultura, al cui interno realismo e impressionismo convivono prendendo piede velocemente. L’arte di Tissot è inestricabilmente legata alla sua avvincente vita fatta, in un primo momento, di viaggi, lusso ed eccessi ma, soprattutto, di estrema attualità.

La prima fase del suo lavoro subisce la chiara influenza dei percorsi pittorici dell’accademia, sebbene la mostra si apra con un autoritratto considerato “quasi insolente”, esso evidenzia il tratto veloce della sua prima pittura, che poi assumerà un carattere medioevale esaltato da figure prese in prestito dalla letteratura, come il Faust che rintracciamo nel quadro “ L’incontro tra Faust e Margherita”.

Ad avere un’influenza permanente sulla sua arte sarà il suo maestro: Jean-Auguste-Dominique Ingres, dal quale Tissot riprende il gusto per la cura dei dettagli: dalle morbide crinoline alle trasparenze dei merletti, l’attenzione si muove alle più fini variazioni della luce che scivolano dal broccato degli abiti e si riflettono negli ombrellini dai colori vivaci, nei riflessi argentei delle acque dei fiumi. Ma anche morbide pellicce, sontuose tappezzerie, dettagli dal gusto inglese e influenze della scuola olandese e preraffaellita.

Nel 1859, a soli ventitré anni, esporrà per la prima volta al Salon diventando un personaggio celebre nell’ambiente esclusivo e mondano della città. Amico degli impressionisti, da Nadar a Manet da Degas a Courbet, dai quali non subirà mai il fascino della loro arte. Tissot è deciso ad affermarsi nel mondo della pittura, per questo promuove le sue opere, che hanno come soggetto i luoghi e i personaggi della Parigi mondana dell’epoca, ed è il primo a comprendere i mutamenti in atto nel suo tempo; comprende che l’arte deve essere in grado di presagire e riflettere il tempo che verrà; per questo si fa pittore della realtà e della modernità.
La terza sessione della mostra vede nel pittore un appassionato di arte giapponese, è in questa fase che realizzerà l’unico nudo della sua carriera, “La ragazza al bagno” il quale ritrae una giovane in kimono, semi nuda e non completamente svestita, con il viso di una modella europea creando un contrasto tra l’estetica giapponese e quella occidentale a dimostrazione che l’intento del pittore era quello di rivolgersi ad un pubblico nostrano. In questo periodo le protagoniste femminili dei suoi quadri assumono tratti orientali, portatrici di una cultura esotica e di una ricerca del dettaglio che mette in mostra il livello raggiunto dall’artista nella cura dei particolari.

Nel 1871 lascia la capitale francese per fuggire in Inghilterra a seguito delle vicende della comune di Parigi della quale si fece sostenitore e che venne sedata nel sangue. Nella capitale britannica rimarrà undici anni ed è qui che Tissot sviluppa appieno il suo stile, grazie alle frequentazioni con artisti del calibro di Alma Tadema, Millais e Hayden. In Inghilterra si apre una nuova fase della sua pittura, che nella mostra prende vita all’interno della quarta sessione dov’è possibile osservare capolavori come ” La figlia del Capitano” o “ L’arsenale di Portsmouth”. In queste opere è possibile notare l’avvicinamento di Tissot alla tecnica dell’acquaforte, sotto la guida di Seymur Haden in questi anni il pittore rintraccia in breve i soggetti a lui cari: eventi mondani e personaggi dell’élite londinese.

James Tissot

James Tissot, La figlia del capitano, 1973, Southampton City Art Gallery

Nella metropoli l’artista incontra il favore del pubblico e l’ostilità della critica che lo considera troppo realistico e paragona i suoi quadri alle fotografie. A Tissot non mancano amici, pronti ad accoglierlo a braccia aperte dopo la fuga da Parigi, Thomas Gibson Bowles è tra questi, direttore di “Vanity Fair”, commissionerà al pittore delle caricature e riuscirà a fargli ritrarre persino dei reali e delle famiglie aristocratiche dell’epoca.
Ma il cambiamento decisivo che si avverte nelle sue opere trova il suo principale movente in un incontro, quello con Kathleen Newton, che apre la quinta sessione della mostra. Kathleen è una giovanissima donna irlandese il cui passato di divorziata attira l’attenzione della società vittoriana innalzandole attorno un alone di scandalo. Ma l’artista non teme il bigottismo della società dell’epoca e riesce con grande sarcasmo a colpire sempre in maniera velata gli aspetti contraddittori dell’alta borghesia , in questo senso un’opera di grande interesse che è possibile osservare è “ Tamigi”, la quale subito suscita un grande scandalo perché Tissot riesce a toccare con grande leggerezza ed ironia il nervo scoperto della società vittoriana, con tutte le sue contraddizioni puritane. “ Tamigi” raffigura un giovane in una posa scomposta, poco elegante, mentre si stende tra due figure femminili che, affiancandolo, evocano delle donne di strada, dettaglio questo evidenziato dalla presenza delle bottiglie di champagne ai piedi del trio che suggerisce quella condotta di vita dissoluta che tanto infastidisce la rigida e perbenista società vittoriana.
Tissot è all’epoca un pittore noto in Francia, è ambizioso e deciso a conquistare la società britannica, conservatrice e rigida, molto distante dalla vivace società francese. Tuttavia l’artista si allontana dalla mondanità, la sua vita si fa più intima e in certi sensi isolata, la sua personalità non è più quella di un dandy ma diventa quasi un padre di famiglia. È Kathleen a determinare questo cambiamento, è per lei che il pittore si apparta e gode delle gioie che la quotidianità regala. Tissot accoglie la sua musa e amante assieme ai suoi due figli, Violet e Cecile George, nella casa di Grove End Road, a Saint John’s Wood, una zona di Londra piuttosto chic e bohémien. Sarà il periodo più felice della sua vita. La figura della bella Kathleen aleggia in quasi tutti i ritratti femminili: posa per “La signora con l’ombrello”; “ La lettura nel parco” e ne “La colazione sull’erba”, tutte opere presenti nella mostra. L’amore che Tissot prova per la compagna emerge con chiarezza nei suoi dipinti, nella dolcezza delle linee del volto, nella gioia con cui la ritrae, raccontandocela e rendendoci partecipi di una storia intesa e viva. L’amore per la compagna consente all’artista di approfondire il concetto di femminilità all’interno delle sue opere. Da questo momento in poi la donna che Tissot ci presenta sulle sue tele possiede un qualcosa di inedito, perché il pittore non cerca di fare di queste figure un’oggetto di fascino e desiderio, come in un primo momento possa sembrare. Osservando, per esempio, “ La più bella donna di Parigi”, quadro in cui la donna viene rappresentata più come una vittima sacrificale che come una bellezza indiscussa, attorniata da uomini che il giorno dopo non esitano a spogliarla del titolo che loro stessi le hanno attribuito per relegarlo ad un’altra, a dimostrazione di come la bellezza sia un qualcosa di effimero, soggetto alle mode e alle circostanze sociali mentre la concupiscenza degli uomini sia l’unica cosa che resti stabile nel tempo. Le donne di Tissot appaiono sempre sospese tra le contingenze della vita e un mondo illusorio e lontano, vengono ritratte nelle circostanze più diverse, sempre corredate da vesti ricche a simboleggiare la loro estrazione sociale, eppure il messaggio che riescono ad esternare è forte perché la loro stessa posa mette in luce il contesto; cioè gli uomini e i loro atteggiamenti nei confronti del sesso più debole.

James Tissot

James Tissot, La più bella donna di Parigi, 1883-1885, Musée d’art et d’histoire de Genève

Tissot diffonde le proprie opere replicandole con l’incisione, tecnica che usa per farsi conoscere e che lo consacra come un artista completo e dotato di talento; queste sono osservabili lungo tutto il percorso della mostra. Le sue opere sono conosciute e richieste e ciò gli consente di frequentare l’élite del suo tempo.
Ma gli anni felici trascorsi a Londra sono destinati a terminare, Kathleen morirà a soli 28 anni di tubercolosi, andando a segnare un ulteriore punto di svolta nella sua pittura, ed un punto di non ritorno nella sua vita. A seguito della morte dell’amata Tissot torna precipitosamente in Francia e comincia a dipingere il ciclo della “più bella donna di Parigi”, l’obiettivo era rappresentare dei tipi umani di donna parigina, ma è destinato a non avere un grande successo. Si apre la sesta sessione della mostra che segna una delle ultimi fase della sua pittura. L’esibizione riesce a mettere ben in luce in Tissot l’impronta cattolica che lo caratterizza. A seguito della morte di Kathleen l’artista va in crisi e si trasferisce in Palestina, dove resterà per dieci anni, ed i suoi dipinti entrano in una fase “mistica”: queste opere, circa 700 disegni ad acquerello che ripercorrono i passi della Bibbia, lo consacrano come uno dei più grandi pittori del suo secolo . Si apre adesso l’ultima sessione della mostra Tissot si sente il figlio al prodigo della vita tant’è che inaugurerà un altro ciclo di grandissima importanza che è quello proprio “ Del figlio al prodigo” ambientato però nella quotidianità, quindi non in un momento biblico. I quadri che contrassegnano il ciclo raffigurano dapprima la partenza del giovane, che è il pittore stesso, fino al viaggio di dissoluzione in Giappone, il rientro su una nave che trasporta maiali emblema della bassezza che sente di aver raggiunto fino al perdono del padre e al vitello grasso che viene sacrificato in suo onore. Questa fase rappresenta il culmine della sua svolta mistica.

James tissot

James Tissot, Il ritorno, 1882, Musée des Beaux-Arts

Indiscusso protagonista del suo tempo, Tissot è oggi un pittore la cui arte necessita di essere riscoperta e questa mostra rappresenta una grande occasione per conoscere un personaggio per certi aspetti controverso, che è stato in grado di vivere la sua epoca con pienezza, celebrando la vita agiata della borghesia vittoriana di cui faceva parte. Grande merito di Tissot è stata la sua capacità di rendere unici momenti appartenenti alla quotidianità e il suo talento nel ritrarre la figura femminile attribuendogli un significato più profondo e sottile.

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Autore

Angelica Tranelli

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