Michele Galasso | Dov’è Desdemona?

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Messa in scena Michele Galasso
con Michele Galasso e Eugenio Coppola
drammaturgia Antonio Careddu
musiche originali Eugenio Coppola e Lepoe Tèmodì
scene e costumi Inuovi
foto di scena Valentina Mameli
 
22 Gennaio Teatro Kopò, Roma

Il personaggio di Jago nell’Otello di Shakespeare è di sicuro uno dei più completi mai rappresentati a teatro, probabilmente perché racchiude in sé tutti i vizi dell’essere umano. È un uomo invidioso, calcolatore, disonesto, bugiardo, manipolatore e crudele tanto da suscitare odio da parte di chi osserva le sue malefatte. Per questo  è un personaggio vero e pericolosamente attuale.

È proprio così che appare anche lo Jago di Dov’è Desdemona?, una rivisitazione dell’opera shakespeariana che, tra illusioni e finzioni, mette in scena la folle gelosia di Otello, la magistrale costruzione di menzogne del suo servitore e la morte di Desdemona.

La piccola sala del Teatro Kopò è completamente gremita quando sul palco iniziano a recitare Michele Galasso (Otello) e uno straordinario Eugenio Coppola (Jago). Otello è rappresentato come un bambinone: fa il bagno mattutino nella vasca giocherellando ed è in totale balia del suo servitore Jago che per  risvegliarlo dal torpore, dall’ingenuità e dalla cieca fiducia nei confronti del prossimo e delle donne, soprattutto nei confronti della moglie Desdemona, gli  insinua quel sospetto che porterà Otello ad impazzire e a compiere la drammatica uccisione della sua donna.

Ma dov’è Desdemona? La protagonista non compare mai, o meglio, viene rappresentata dallo stesso Jago ripercorrendo, ogni giorno, tutti i passi che hanno portato il noto uxoricidio della storia del teatro. Otello, invece, sembra che viva ogni istante con sentimenti sempre nuovi, sembra effettivamente pentirsene ma ogni giorno al risveglio si immerge nella sua vasca da bagno dimenticando tutto e la narrazione riprende daccapo.

Lo sviluppo di questa onirica rivisitazione dell’Otello è interessante ma manca di spessore e scorre via in maniera troppo rapida, in soli cinquanta minuti di spettacolo, mostrando appena i suoi contenuti senza svilupparli pienamente come, al contrario, consentirebbe l’argomento.

Sono, tuttavia, da apprezzare le performances dei due attori, soprattutto dell’istrionico e poliedrico Eugenio Coppola interprete di un’ottima interpretazione di Jago che alterna intensi monologhi a parti cantate accompagnandosi con una chitarra. Ottimi anche la messa in scena, i costumi e le basi musicali che sembrano dialogare con gli attori interrompendosi sempre al corretto momento del pieno raggiungimento del pathos.

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Autore

Roberto Compagnone

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