Scena Pubblica | Cie Twain, Profumo

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coreografia e regia Loredana Parrella
produzione AcT_Cie Twain 2014
con il contributo di OFFicina TwaIN_Regione Lazio
con il sostegno del Mibact
in collaborazione con festival InEURoff_Roma
in residenza Spazio CTw_centrocoreograficopermanente/Ladispoli, Chorea art Studio/Treviso
disegno luci Cesare Lavezzoli
organizzazione Elisa Vago
interpreti Yoris Petrillo, Fernando Pasquini, Elisa Melis

14 febbraio 2015, Scena Pubblica
Largo Bompiani, Roma

Scena Pubblica, cultura permanente a Tor Marancia è un nuovo e promettente tentativo di portare l’arte fuori dai teatri sotto la guida di due compagnie da molto tempo attive artisticamente per la Capitale nelle persone dei due direttori artistici: Loredana Parrella, Cie Twain Physical Dance Theatre e Marco Chenevier, Teatro Instabile di Aosta.

Il festival, iniziato il 6 febbraio scorso, ha un programma che arriva fino al 29 marzo e vede l’impegno di artisti che utilizzano diversi linguaggi artistici: danza, musica e teatro.
Va sottolineato che il vero protagonista del Festival è il quartiere di Tor Marancia insieme ai suoi abitanti. È pensato infatti per i luoghi quotidiani e per le persone che li vivono, questa è la sua forza.

Sabato 14 febbraio presso Largo Bompiani, alle ore 12.15 è sceso (a questo punto siamo felice di dire) “in piazza” un estratto di Profumo firmato da Loredana Parrella. Il corpo drammaturgico del lavoro, ispirato al celebre romanzo di P. Suskind, si basa sull’indagine dell’attività olfattiva dell’essere umano, su ciò che l’odore di una donna scatena in due uomini.
I danzatori, in incognito fino a pochi istanti prima, iniziano il loro lavoro lasciando il pubblico inizialmente spaesato, ma, grazie alla loro concentrazione, dopo pochi minuti tutto prende la forma di un lavoro teatrale fuori dalle classiche mura. In effetti è  totalmente libero dai vincoli tecnici, dal silenzio in sala e dalla divisione pubblico-artista. Basta poco, per far cadere la celebre quarta parete, bastano tre persone concentrate e un buon impianto audio per trasportare l’arte in uno scorcio urbano. Il lavoro, scarno e libero da vincoli, procede tra assoli, duetti maschili che hanno a tratti il sapore di una lotta a tratti quello di un gioco ironico e danze all’unisono in cui i corpi non si risparmiano nel movimento, nonostante il cemento che li aspetta al contatto con il suolo. Forse l’energia di un pubblico così vicino e partecipe li aiuta a sostenersi da soli, senza l’aiuto di un disegno luci e della comodità di uno spazio consono.

Il Festival Scena Pubblica insomma, presentando questo estratto urbano di Profumo, dichiara fortemente il suo intento di portare l’arte appena un passo fuori le nostre case così da servirla a chiunque su un piatto d’argento. Uno sforzo sicuramente non indifferente che la cittadinanza deve sostenere.

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